L’estate fantasma di ITA a Londra e il regalo del “City” ai futuri padroni di Lufthansa
L’Estate dell’anno del Signore 2023 è al culmine, la gente sta viaggiando tantissimo, e il turismo in Europa è ai massimi livelli. Tutti vogliono andare in vacanza e, soprattutto, tutti vogliono andare in Italia. Quale migliore occasione per la neonata ITA Airways, la nuova Alitalia (ma vecchia per i giudici che hanno ordinato la riassunzione di tutti i dipendenti licenziati dalla Legge Biagi) per riempire i suoi aerei dalla carlinga azzurra e far decollare anche gli incassi?
Su Londra, però, l’incasso sarà magro, nonostante tutte le altre compagnie siano in pieno boom. Basta andare sul sito di ITA e cercare un volo da London City Airport, il piccolissimo ma comodissimo scalo cittadino nei docks, per Milano Linate: nessun volo disponibile per tutto il mese di luglio. Mentre Londra è invasa di turisti, gli inglesi sono tutti con la valigia in mano per partire verso il Mediterraneo, e gli americani che girano tutta Europa, la compagnia di bandiera (da poco venduta a Lufthansa) decide di lasciare il ricco mercato inglese, e uno degli scali più strategici, non presidiato per un intero mese e pure uno dei mesi più importanti.
Perché questo harakiri, proprio al picco della stagione? Per la risposta bisogna andare un po’ indietro nel tempo.
La tormentata storia di Alitalia a Londra
Alitalia inaugurò il primo volo su Londra nel 1959, in pieno Boom economico. Da allora non ha mai lasciato la capitale inglese. L’aeroporto di Heathrow è lo scalo più importante in Europa, con oltre 60 milioni di passeggeri, ed è fondamentale per qualsiasi compagnia aerea: tutte vogliono volare su Londra. Gli slot, i diritti di atterraggio e decollo nelle 24 ore, valgono oro tanto che c’è pure una sorta di “borsa” con le quotazioni dove vengono scambiati. Quelli di Alitalia, avuti decenni prima quando ancora Heathrow non era così affollato come oggi, erano uno dei cespiti più preziosi in panca all’azienda.
Quando la compagnia araba Etihad “salvò” Alitalia, dopo il fallimento dei “Capitani Coraggiosi” (Roberto Colaninno e vari imprenditori italiani), si fece “vendere” lda socie contatta gli slot su Londra, che avevano uanvl enorme. Fu una sorta di “scippo” mascherato: Alitalia continuava a volare su Londra come sempre, nulla era cambiato per i viaggiatori, ma i diritti di volo non erano più suoi. Erano diventati di proprietà della casamadre araba che si faceva pure pagare per utilizzarli. Gli emiri di Abu Dhabi hanno guadagnato due volte: si erano presi gli slot (e pure sottocosto, pare, ma l’indiscrezione non è mai stata confermata) e incassavano pure un “diritto” di utilizzo. Accanto al ghiotto Heathrow, Alitalia volava anche su London City, da Linate e Fiumicino: le due “navette” erano sempre piene di uomini d’affari, perché l’aeroporto cittadino è vicinissimo a Canary Wharf, la zona delle banche e della finanza.
Quando Alitalia viene “spenta”, a ottobre 2021, e nasce ITA, la nuova compagnia pubblica aveva dovuto comprare nuovi slot per continuare a volare su Heathrow. Etihad, infatti, si era tenuta gli slot ex Alitalia dopo che la compagnia era fallita (la storia completa degusto è riasuinqr mio pezzo per il Sole 24 Ore). La neonata compagnia, invece, aveva mantenuto i suoi slot su London City: quelli non erano stati venduti a Etihad. Ma ITA non ha aerei adatti per volare sul City, dove possono atterrare solo velivoli a 4 posti per fila (invece dei normali 6). La vecchia Alitalia usava degli Embraer, la neonata ITA aveva una flotta ridotta al minimo fatta solo di Airbus A320 e A330.
Per non perdere lo slot (a Londra vige la regola che se non vengono usati, si perdono, questo a causa dell’alta domanda), ITA ha fino ad oggi servito la tratta delegando interamente il servizio alla compagnia GermanWings che opera per conto di ITA con dei piccoli aerei adatti al City. In gergo si chiama “Wet Lease“. Da un punto di vista economico è un bagno di sangue: i costi di questo subappalto superano costantemente i ricavi. Ma era un costo da sopportare in attesa che arrivino aerei di ITA adatti (i nuovi Airbus A220, più piccoli).
La cancellazione dei voli ITA a Londra, sul City Airport, è dovuta all’uscita di Germanwings.
Aerei ITA su Londra, ma brindano i tedeschi
Dal mese di Agosto, ITA tornerà a volare su London City. Sempre sul sito della compagnia, si trovano biglietti. L’eclisse di Luglio è dunque superata. Ma la vera notizie compagnia volerà più utilizzando la compagnia esterna Germanwings, ma finalmente avrà aerei propri. Il volo del 1 Agosto 2023 AZ 217, si legge, sarà operato direttamente da ITA e non più dai tedeschi.
Il cambio avrà riflessi importanti su ITA, che finora si è dissanguata per pagare il subappaltatore Germanwings e ha pure rinunciato a milioni di euro di mancato incasso a luglio. Per un’azienda che continua a perdere soldi, iniziare a gestire direttamente la pingue tratta Linate-City è una spinta notevole. Peccato, però, che non saranno gli italiani a beneficarne. Ma i nuovi arrivati tedeschi.
Lo scorso maggio Lufthansa ha comprato dal Ministero del Tesoro la quota di maggioranza di ITA. Appena arrivati, i nuovi proprietari si trovano subito un regalo inaspettato. Di fatto, l’ingresso del colosso aereo tedesco coincide con inizio della gestione diretta dei voli su London City da parte di ITA. Per oltre due anni, la compagnia italiana (che era al 100% del MEF e dunque in capo ai cittadini) ha avuto sul groppone il costo di mantenere lo slot londinese, con un costo enorme ma indispensabile per non perdere lo “spazio”. I tedeschi, invece, come per magia, godranno dei profitti di una tratta strategica, senza avere speso nemmeno un Marco (pardon Euro, riflesso condizionato). Il conto lo hanno pagato gli italiani.
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Il giallo del London City Airport e le nozze dei cieli ITA-Lufthansa in stallo - Piccadilly Duomo
[…] estate, però, il volo Londra-Miano non risultava più in vendita. Della scomparsa della tratta, questo Blog si era già occupato tempo fa. Si pensava fosse dovuto alla fine del contratto con Germanwings e il debutto, finalmente, […]