Threads sbarca in UK: è sempre Mastodon. Ma Zuck cerca ora di “vendere” il Fediverso

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In Italia è tutto un parlare e commentare di Threads, ma nessuno l’ha ancora visto o usato. Il nuovo social media, lanciato come sfida aperta di Mark Zuckerberg a Twitter di Elon Musk, non è ancora disponibile in Unione Europea.

In Gran Bretagna, invece, si può già scaricare è già disponibile per Android e iOS, i sistemi operativi dei telefoni Apple e Samsung. Non tutta la Brexit viene per nuocere. A stare fuori dalla Ue c’è il vantaggio di potere avere prima la App del momento.

Stamattina l’ho installato e l’ho provato. Ecco cosa ho trovato.

Una App noiosa con l’inghippo nascosto

1) Non è una vera App. È una sorta di costola (plug in nel gergo tech) di Instagram. Per accedere a Threads serve avere prima un profilo sul social media delle immagini (sempre di proprietà di Meta, l’azienda dei social media creata da Zuckerberg). Solo così si può accedere alla nuova piattaforma, che però poi permette di scegliere se importare il proprio profilo da IG o crearne uno nuovo.

2) Dopo 5 minuti mi sono già annoiato. Threads ha la stessa grafica di Twitter; i post sono simili ai cinguettii. Ci solo più immagini, essendo appunto legato a IG. Ci sono ancora pochissime persone, mi compaiono sempre gli stessi profili anche se il quotidiano inglese The Guardian sbandierava che si erano già iscritte 5 milioni di utenti. In ogni caso, sono quasi tutti profili anonimi, con soprannomi, e di gente comune che posta “Meme” o stupidaggini simili. La maggior parte dei post sono tutti battute o prese in giro sulla rivalità di Musk e Zuckerbeg. C’era davvero bisogno di questo nuovo social media?

https://www.theguardian.com/technology/2023/jul/06/meta-launches-twitter-rival-threads-in-100-countries

3) Ho trovato anche qualche qualche politico, come il deputato Grant Shapps, ex ministro dei Trasporti, ma la cosa più divertente è che tutti i nuovi iscritti cinguettano proprio su Twitter per avvisare che ora sono anche su Threads, dunque aumentando il traffico su Twitter. Musk si starà facendo le matte risate, in attesa dello scontro in carne ed ossa, stile Rocky-Apollo, con cui ha sfidato il rivale (e pare che lo voglia fare dentro al Colosseo, cosa che ha sollevato le , ma che sarebbe una pubblicità enorme per l’Italia).

3) Si scrive Threads ma si legge Mastodon. Nelle “istruzioni” che compaiono alla prima installazione della App, quelle avvertenze che nessuno legge, si avvisa che Threads potrà appoggiarsi a Mastodon, la vecchia piattaforma che si proponeva di far concorrenza a Twitter. Pensavate di aver scampato dal disastroso concorrente, ma che piaceva tanto alla “gente che piace”. E invece eccolo di nuovo Mastodon, l’Anti-Twitter dell’alta borghesia snob e intellettualmente superiore. Gli hanno solo cambiato nome. Quello che esce dalla porta, rientra dalla finestra.

4) Lo scopo di Threads, però, non è tanto quello di rubare persone a Twitter, quella è solo una foglia di fico per un disegno di dominio tecnologico più grande. Sempre in quelle snobbate avvertenze si legge che la nuova App si appoggerà al Fediverso. Che roba è? Pochissimi ne hanno sentito parlare. Cercando su Google capisco (forse male) che è una sorta di sistema aperto dove si condividono i profili social. Non bastava il Metaverso, che come sempre dice il guru tecnologico Marco Camisani Calzolari non esiste, ora arriva anche un altro “Verso”.

La cosa non stupisce, però: con il Metaverso destinato a fallire, l’invenzione di marketing di Meta che fin da subito si capiva avrebbe fatto flop, ora si tira fuori dal cilindro un altro parolone tecnologico per far sognare il popolo: il Fediverso. A prima vista questa piattaforma virtuale e condivisa è una figata da Democrazia Tecnologica, ma io fiuto il sentore di un ennesimo modo di acquisire e vendere i dati delle persone e di schiavizzare ancora di più le persone ai social media e ai telefonini.

Vedete però che i tecnofanatici, l’esercito di consulenti, professionisti ed esperti e tutto il mondo del marketing, che per sopravvivere ha sempre bisogno di un nuovo “trend” da vendere, cavalcherà il Fediverso spacciandolo per l’ennesima invenzione che cambierà il mondo.

Threads? E’ politica mica tecnologia

La questione di fondo di Threads è poco tecnologica ma molto politica. Dopo che Twitter è passato di mano a Musk, il social media è subito stato bollato dall’intellighenzia occidentale come il social media di destra dunque pericoloso e da affossare in ogni modo. Musk è l’ennesimo fascista: e così i radical.chic, quelli con la bandiera dell’Ucraina o Arcobaleno nella foto del profilo, avevano già annunciato, mesi fa, il trasloco in massa su Mastodon. E’ stato un buco nell’acqua. Vedremo se con Threads andrà meglio.

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