La BoE “impoverisce” gli inglesi con la bomba dei mutui. Più comodo urlare alla Brexit.

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Uno tsunami si sta per abbattere sull’Inghilterra e su Londra: i mutui. In poco più di un anno, la Bank of England ha alzato i tassi di interesse per 14 volte di fila: l’ultimo aumento, due giorni fa. Ora prendere denaro a prestito costa il 5% di base (ma il tasso effettivo per la gente comune è più alto, attorno al 6-7%). Venendo da dieci anni di denaro regalato quel 5%, in poco tempo, è come se fosse il 50%. A fine anno, il tasso ufficiale arriverà al 6% a fine anno, un livello mai visto nel Regno Unito dal 2001. Perché questa improvvisa impennata? Perché c’è da raffreddare l’inflazione: il costo della vita sta salendo a ritmi da paese sudamericano. E dunque, ecco la medicina da cavallo: ma nonostante i tassi più alti d’Europa, l’inflazione in UK continua a essere altissima (+8% lo scorso mese di Aprile). I tassi aumentano, le famiglie soffrono, l’economia rallenta, ma quella maledetta inflazione rimane inchiodata e non accenna a scendere. La politica della BoE è finora stata un disastro. Ma il peggio deve ancora venire.

Batosta sulle famiglie

L’effetto immediato è una batosta su chi ha comprato casa a debito: per una famiglia con mutuo alle spalle, significa un extra costo di 6mila Sterline all’anno, per l’aumento della rata mensile. Nei prossimi mesi, in tutto il paese, andranno a scadenza 1,4 milioni di mutui che andranno “adeguati” alle condizioni di mercato. Sono tutti mutui accesi a tassi zero o poco più e che improvvisamente verranno a costare, in media, 5-600 Sterline in più al mese. Per le famiglie è una tegola da spesare, riducendo consumi; per il paese significano miliardi sottratti all’economia per essere dirottati nei bilanci delle banche. Ma per chi non ha risparmi a cui attingere, se la rata diventa insostenibile, perché si trovava già con un mutuo molto tirato, scatteranno le insolvenze: le banche potrebbero pignorare l’immobile.

Abbiamo già visto questo film, nel 2008. Quando negli Stati Uniti esplose la bolla dei “Mutui Spazzatura“, i prestiti drogati concessi con faciloneria a tutti, migliaia di famiglie, gravate da debiti insostenibili, persero le loro case e il mercato immobiliare crollò.

Ma quale Brexit: è la Boe che danneggia il paese

E come in quel romanzo “Cronaca di una morte annunciata“, come andrà a finire tutti lo sanno, ma tutti fanno finta di nulla, come se il problema non esistesse. Moltissime famiglie, gia’ sotto pressione per l’insostenibile costo della vita, rischiano di perdere pure la propria casa. In questi giorni cade anche l’anniversario del Referendum sulla Brexit: era il giugno del 2016 quando gli inglesi scelsero, contro ogni pronostico, di uscire dalla Ue. Sette anni dopo, tutti sparano contro la Brexit, madre di ogni male. Ma i problemi veri del paese non vengono dalla Brexit.

I dogmi dannosi degli economisti

Quegli stessi guardiani del sistema, quegli stessi economisti ed esperti vari, che per anni hanno detto che ci voleva un po’ di inflazione e hanno testardamente drogato di liquidità il mercato, ora con la medesima ottusità alzano i tassi di interesse perché ora di inflazione ce n’è troppa. Non occorre una laurea a Oxford per capire che se per dieci anni regali insensatamente il denaro, incoraggiando le persone a indebitarsi, e poi all’improvviso fai l’esatto opposto, il paese sbanderà. Peraltro l’economia inglese, per la quale alla fine dell’anno scorso si prevedeva il disastro nel 2023, sta andando molto meglio delle attese: sempre nel mese di aprile, il Pil è cresciuto, trainato dall’acquisto di biglieti aerei (una delle voci più pesanti dell’inflazione perché dopo la pandemia viaggiare è diventato carissimo). Ma ora la recessione rischia di arrivare davvero: non quella prevista dagli economisti, ancora una volta profeti inaffidabili, ma quella, inevitabile ma taciuta, creata dai dogmi delle banche centrali.

La soluzione? Soffrire

Come se ne esce? Mesi fa il Cancelliere Jeremy Hunt, il ministro del Tesoro, aveva lanciato un allarme sui mutui. Ma è caduto nel vuoto. Una soluzione potrebbe essere allungare la scadenze dei prestiti per la casa: la rata non sale, le famiglie evitano di finire strozzate nell’immediato, l’economia non perde consumi, ma per le banche significa un impatto enorme in bilancio, il dove rinunciare ai profitti (sono aziende private in fin dei conti) e le famiglie medesime si vedrebbero però più indebitate e a dover pagare per molti più anni. Lo stesso Cancelliere peraltro sembra aver cambiato idea nel frattempo: i suoi consiglieri economici lo hanno informato che è necessario mandare in recessione il paese per abbassare l’inflazione. Gli economisti e le banche centrali vivono con l’ossessione dell’inflazione: non deve mai salire, a qualsiasi costo. Ossessione condivisibile se è un’inflazione che viene da eccessivo aumento dei salari (ma non è il caso del Regno Unito così come di tutta l’Europa) ma soprattutto è un’ossessione sbagliata se la pervicacia della cura finisce per uccidere il malato. Se per abbassare i prezzi, si ammazza l’economia, si mandano milioni di famiglie in crisi, fino a rischiare di perdere la casa; allora, forse, è meglio tenersi l’inflazione.

Cari inglesi, dovete impoverirvi

Alcuni mesi, il capo economista della Banca D’Inghilterra medesima, Huw Pill, annunciò che gli inglesi avrebbero dovuto abituarsi all’idea di diventare poveri. Un’uscita un po’ inopportuna per chi ha come lavoro quello di stabilizzare l’economia. I gufi vanno bene tra i giornalisti e gli opinionisti, meno tra i banchieri centrali. Ma ancor più preoccupante del pessimismo, è che quella di Pill è una auto-profezia: gli inglesi si stanno impoverendo, ma proprio perché la Banca Centrale, con i suoi rialzi eccessivi dei tassi di interesse, erode i risparmi dei sudditi di Re Carlo.

Draghi&Cucinelli

Dopo i “Mutui Spazzatura” del 2008, un’altra bolla immobiliare si è gonfiata negli ultimi 12 anni: l’era dei Tassi Zero, e inaugurata da Mario Draghi, ha illuso la gente che fosse conveniente fare debiti: le banche ti davano soldi gratis, anzi in alcuni casi, ti “pagavano” per prendere denaro a prestito. Erano gli stessi che oggi gridano all’inflazione a incoraggiare, allora, i soldi facili. Moltissimi cittadini sono stati attratti dalle sirene e magari hanno fatto il passo più lungo della gamba, indebitandosi più di quanto possano effettivamente sopportare. E’ bastato che i tassi salissero sopra lo Zero Termico dove giacevano da anni, per far saltare il tappo: ora la bolla rischia di esplodere. Più delle banche centrali, dei loro dogmi che fanno danni, vale il motto di Brunello Cucinelli che lui imparò da suo padre, contadino: “I debiti lavorano anche di notte”. Tra la saggezza contadina e le alchimie degli economisti, personalmente preferisco la campagna.

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