La Elizabeth Line di Londra fa deragliare i treni francesi di Alstom (e l’Italia trema)

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Londra fa deragliare i treni di Parigi. Il costruttore francese Alstom, uno dei giganti mondiali delle ferrovie e padre del TGV, il FrecciaRossa transalpino, brucerà centinaia di milioni di euro di cassa, quest’anno. La colpa è degli inglesi, come nella miglior secolare tradizione di guerra tra i due paesi: il costruttore vedrà evaporare più di mezzo miliardo di liquidità per un aumento della produzione, quindi una buona notizia (che però nell’immediato significa più costi) ,ma soprattutto per il ritardo un mega ordine.

Tutta colpa di una mega-commessa per il Regno Unito

La compagnia francese si è vista costretta, infatti, a far slittare un ingente contratto nel Regno Unito: la fornitura e manutenzione di 443 treni che servono la nuova metropolitana Elizabeth Line di Londra, linea da 50 milioni di passeggeri all’anno inaugurata poco prima della morte della regina Elisabetta II, e la Overground (una metropolitana di superfice): molte di queste linee hanno subito battute d’arresto negli ultimi tempi. Sembra una versione ferroviaria della Brexit, ma soprattutto una riedizione del secolare braccio di ferro tra i due paesi sull’Eurostar ai tempi del Covid, quando l’allora Primo Ministro Boris Johnson di fatto scaricò il treno veloce francese tra le due capitali, che sfiorò il crack e la chiusura.
Da un punto di vista bilancistico, il flusso di cassa netto (free cash flow, o FCF) di Alstom (che nel Regno Unito costruisce anche i treni per Avanti di Trenitalia) per quest’anno sarà negativo, ossia consumerà risorse, per una cifra tra i 500 e 750 i milioni di euro. Il gruppo ha dichiarato che il dato semestrale della cassa – pubblicato in via preliminare due giorni fa – è finito in rosso per 1,15 miliardi: un buco che ha costretto a rivedere, in peggio, il numero per l’intero anno. Non solo è un impatto notevole sui conti, ma fino a pochi mesi prima Alstom aveva previsto un risultato della cassa «significativamente positivo».

Crolla Parigi, trema l’Italia

Il. mercato, che vive sempre di aspettative, ha reagito malissimo: alla Borsa di Parigi, i titoli Alstom la scorsa settimana hanno subìto un tonfo di oltre il 30%. Il crollo ha spazzato via oltre 3 miliardi di euro di valore di mercato, un danno per gli azionisti che si va ad aggiungere ai problemi di Alstom per la sua travagliata acquisizione del produttore canadese di treni Bombardier, costata 5,5 miliardi di dollari. Il bilancio ne risente: gli ordini semestrali di nuovi treni per Alstom sono scesi a 8,4 miliardi dai 10,1 miliardi del 2022,: gli analisti di Deutsche Bank non escludono che ci sarà bisogno di ricapitalizzare. Le traversie anglo-francesi rimbalzano anche in Italia, dove Alstom ha una importante presenza produttiva, con stabilimenti a Savigliano (Cuneo), Vado Ligure, Sesto San Giovanni e Bologna, per un totale di 9 stabilimenti e 3.700 dipendenti.

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